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Aiuto! Il mio ragazzo è un giocatore!

Lui è bello, simpatico, dolce, comprensivo. Sarebbe il ragazzo perfetto se solo non avesse un difetto: il vizio del gioco! E' possibile farlo smettere prima che sia troppo tardi o è meglio mollare il colpo prima di subirne anche noi le conseguenze?

A cura di Anita Richeldi

 

Secondo uno studio condotto presso l'Università di Cambridge e pubblicato  dalla rivista Science, pare che il vizio del gioco abbia cause neurologiche, in quanto provocato dal cattivo funzionamento della corteccia orbitofrontale. E che siano in tanti a soffrirne, è un dato altrettanto certo. Soprattutto fra i giovani, sono molti quelli che non appena hanno un euro in tasca lo dilapidano in giocate alla Snai, Match Point, all'ippodromo oppure alle macchinette del poker.

Anche uscire con il ragazzo sbagliato è utile

Ma cosa accade se è il nostro ragazzo a cadere vittima del vizio del gioco? Innanzi tutto, dobbiamo distinguere fra la giocata sporadica, una volta ogni tanto e di poche euro, magari fatta in compagnia e affrontata con leggerezza e la frequentazione assidua di luoghi in cui si scommette. 

Il giocatore vero, quello che soffre e patisce ad ogni giocata, lo si riconosce facilmente in quanto è incapace di staccare la spina; lo troveremo, quindi, costantemente immerso fra quote, giornali per scommettitori, chat e siti per gli addetti ai lavori. Non mancano amuleti vari sparsi qua e là e guai a chi li sposta anche solo di un millimetro! La convivenza o comunque il rapporto sentimentale con un giocatore non è facile, soprattutto a causa dei repentini sbalzi d'umore: euforia nel momento della giocata, ansia durante l’attesa del risultato, tristezza estrema in caso (praticamente sempre) di perdita e poi ancora euforia, ansia, depressione in un circolo vizioso senza fine.

Il bad boy, perchè ci piace

Chi è ormai immerso fino al collo nel meccanismo del gioco non si rende conto dello schifo in cui sta trasformando la sua vita e quella di chi gli sta accanto e non se ne accorge neanche quando sarà pieno di debiti (perché i soldi non sono mai abbastanza e prima o poi finiscono) e completamente solo, abbandonato anche dagli amici più cari, ormai stufi delle continue richieste di prestito. Se stiamo con un giocatore, presumibilmente all'inizio assisteremo inermi alla sua decadenza, convincendoci che alla fine è solo un gioco, un hobby. Ci renderemo, però, conto molto presto che il gioco è una malattia e ne prenderemo coscienza quando ne saremo direttamente coinvolte, cioè quando ci verrà chiesto del denaro in prestito e mai restituito, quando cioè per "amore" ci saremo inguaiate economicamente. E credetemi, avere problemi economici, soprattutto per colpa di qualcun altro e soprattutto un uomo, può essere psicologicamente devastante.

Perchè torniamo dai ragazzi che ci hanno fatto soffrire?

 

Il rapporto sentimentale con un giocatore può essere ciò che di peggio può capitarci; questo perché lui è carino, dolce, gentile ma può trasformarsi nel giro di alcuni minuti nel peggio del peggio, insomma una sorta di Doctor Jekyll e Mister Hyde! Se ci troviamo in queste condizioni, prendiamoci del tempo per pensare se ne vale la pena e se proprio vogliamo immolarci per amore, almeno cerchiamo di aiutarlo, magari parlando del suo problema con la sua famiglia o interpellando un esperto per poi convincerlo a farsi curare. Dal vizio del gioco è difficile uscire senza un supporto psicologico e soprattutto se il giocatore troverà intorno a sé persone accondiscendenti e pronte a prestargli del denaro.

Se teniamo a questa storia, impariamo a dire no e ad affrontare con fredda determinazione i suoi malumori e i suoi insulti ad ogni nostro rifiuto e facciamo carte false per convincerlo a farsi curare, magari mettendolo davanti ad una scelta: o me o il gioco. Se dovesse scegliere il gioco? Niente di più facile ma almeno sapremo che non ne sarebbe valsa la pena continuare....

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