Esobiologia: per diventare “cacciatore” di alieni

Un ramo particolare delle scienze naturali che dalla classica biologia si perde tra le stelle: è l'esobiologia, lo studio delle possibilità di nuove forme di vita extraterrestri

Chi non ha mai desiderato di fare un giorno un incontro ravvicinato del terzo tipo? Ma anche del primo e secondo non sarebbe male: che gli alieni abbiano l’aspetto degli omini verdi di X-Files o delle creature mostruose di Alien, l’idea non perde il suo fascino e l’incontro con un extraterrestre significherebbe per molti la realizzazione di sogni e teorie.
Soprattutto per i tanti studiosi di esobiologia, una scienza tutta particolare che studia l’eventualità di nuove forme di vita, non solo quelle che potrebbero esserci nell’ universo ma anche quelle che possiamo creare noi uomini grazie all’ evoluzione della tecnologia.
Anche le macchine infatti, come accanitamente sostenuto dal filone cyberpunk al cinema e nella letteratura, potrebbero diventare in futuro forme di vita pensanti, intelligenti, che vivrebbero a stretto contatto con la razza umana.

L’esobiologia è un campo speculativo, significa che a livello concreto, nessuno studioso è in grado di presentare ad una conferenza il corpo di un abitante di Saturno ma è in grado di presentare studi scientifici altamente dettagliati sulle possibilità che queste forme di vita possano esistere.
Il Centro Studi di Esobiologia Italiano ha sede a Milano e si occupa di studiare e ipotizzare la nascita e l’evoluzione di vite aliene, in previsione magari di una futura, grande scoperta.
Questo ramo della scienza accoglie studiosi qualificati in diversi campi: oltre ai biologi ci sono i chimici, gli astrologi e i geologi, chi con il naso per aria a studiare il cielo, chi con il naso sotto l’acqua per studiare le teorie del premio Nobel Francis Crick, che ipotizza forme di vita sviluppatesi da minuscoli "semi" già presenti sulla Terra, magari da cercare nei misteri degli oceani e quindi, perchè no, diffusi in tutto l’ Universo.

E’ affascinante sapere che gli esobiologi possono lavorare a stretto contatto con il SETI, Search for Extra-Terrestrial Intelligence, un organismo internazionale che si occupa di cercare contatti con forme di vita extraterrestri.
Il SETI è per intenderci quell’ organizzazione che da anni manda messaggi in codice binario in tutto l’ Universo, studiando fenomeni che potrebbero essere un qualche tipo di risposta al messaggio degli uomini.

Ma come si arriva a studiare l’ esobiologia, come si diventa un cercatore di vite aliene?
L’esobiologia non ha una vera e propria cattedra come non esiste una laurea ma è un insegnamento interdisciplinare; ci si può quindi specializzare dopo un regolare corso di studi in biologia o astrofisica o anche chimica e fare poi carriera nel campo.

Per approfondire vi rimandiamo al sito www.esobiologia.org, sito ufficiale del Centro Studi Italiano mentre interessanti letture consigliate sul tema possono essere "il Quinto Giorno", best seller di Frank Schatzing, "Solaris" di Stanislaw Lem e anche i saggi di Carl Sagan, famoso astrologo ed esobiologo.

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