Le professioni della moda: produzione

Dietro le apparenti frivolezze che a volte anche scioccamente c’è un’industria fiorente e il lavoro di migliaia di persone. Un mercato nel quale le prime cento imprese della moda made in Italy - tessile, abbigliamento, calzature e pelletteria, gioielleria e occhiali realizzano più della metà dell’intero fatturato nazionale del settore

Le professioni della moda sono più produttive

Dietro le apparenti frivolezze della moda c’è un’industria fiorente e il lavoro di migliaia di persone. Un mercato nel quale le prime cento imprese della moda made in Italy – tessile, abbigliamento, calzature e pelletteria, gioielleria e occhiali realizzano più della metà dell’intero fatturato nazionale del settore. L’altra metà del fatturato è prodotto da oltre centomila aziende di piccola dimensione.

Ben comprensibile che in questo grande “carrozzone” lo stilista sia solo una goccia nel mare, mentre le professioni legate alla produzione del settore tessile-abbigliamento sono tantissime e le industrie, più che di stylist e fashion editor, sono a caccia di chi è capace di cucire come si deve, di chi lavora dietro le quinte: come chi sa tagliare a perfezione un modello. E dire che sono proprio le vecchie, tradizionali figure a farsi desiderare, mentre i giovani che vogliono entrare nel settore della moda inseguono nuovi, accattivanti profili, dal cool hunter al fashion stylist.

Professioni settore produttivo

Anello di congiunzione tra la marca e le attività dell’Ufficio Stile, della Produzione sia essa interna o licenziata/esternalizzata, dell’Ufficio Commerciale, dell’Ufficio Comunicazione (Pubblicità e Pubbliche Relazioni), capace di sovrintendere all’intero ciclo di produzione di una collezione.
L’Uomo Prodotto deve essere in grado di studiare i trend e i flussi di moda, analizzare il mercato e i competitor, costruire la struttura di una collezione, collaborare alle fasi di organizzazione e agli incontri con la distribuzione, seguire l’iter della vendita attraverso opinion leader e gruppi di acquisto. Alla sensibilità per il prodotto e la ricerca di materiali nuovi deve unire una propensione alla creatività dosata e contenuta ed una approfondita e analitica conoscenza del mercato e della concorrenza.

Direttore di produzione

Gestisce il personale che lavora nel settore produttivo ed è responsabile del programma di produzione di uno stabilimento tessile. Generalmente è laureato in ingegneria.

Responsabile della programmazione della produzione

Colui che sviluppa i programmi di produzione in base agli ordini che arrivano dal settore delle vendite

Compratore o buyer

Questo lavoro coniuga gusto del rischio, senso per gli affari e grosso intuito. per acquistare i prodotti che “sfondano” sul mercato, il compratore analizza le ultime vendite per poi orientarsi sulle prossime. Egli andrà a sondare le varie offerte dei fornitori comparando qualità e prezzi. Alcuni compratori si occupano della confezione e quindi della scelta dei materiali, controllano le consegne, si occupano del riassortimento e gestiscono gli stock.

Altri sono specializzati in distribuzione e quindi acquistano i prodotti finiti. Nella grande distribuzione ad esempio, il loro lavoro è affiancato a quello del capo prodotto. Il buyer interviene in vari settori dell’azienda: stile, qualità, marketing, logistica, tecnica. La sua gavetta inizia come assistente, poi compratore junior. Deve avere competenze anche di gestione e contrattazione

Sourcing

Sempre più presente nella filiera tessile, il sourcing è caratteriazzato dalla ricerca di prodotti finiti e dall’organizzazione di una catena produttiva all’estero. Si tratta di un fenomeno in crescita, nel quale le società denominate ‘appaltatrici’, subbappaltano all’estero la fabbricazione dei prodotti (lavoro su commissione). Quindi chi si occupa di sourcing può sia limitarsi ad una ricerca di approvigionamento per la quale sono necessarie qualità di compratore e basi di marketing, sia estendersi all’organizzazione di una struttura produttiva. Perchè esiste il sourcing? Per la maggior parte è una mossa giustificata dalla necessità economica di snellire l’apparato produttivo interno

L’operatore di moda (o sarto) 

Il vecchio sarto ha lasciato il posto a un titolo che si conquista con cinque anni di studio in istituti professionali specializzati. Si tratta dell’operatore di moda, un tecnico che fa da tramite tra gli operai e i vari uffici dell’industria tessile: sa svolgere il tradizionale compito del sarto, del cucitore, del modellista, ma a tutto questo si aggiunge un ruolo di coordinamento.

I lavori artigianali: ricamo patchwork e pittura

Molte delle scuole e degli istituti italiani offrono corsi specializzati di ricamo, applicazioni, lavorazioni patchwork, pittura su stoffa a pennello e a stampa, cappelli, fiori artificiali, tintura su tessuto.

La ricerca

Ci sono aziende che spendono fino al 10% dei propri ricavi nella ricerca e all’interno di esse esiste spesso una “direzione ricerca e sviluppo” dove lavorano . La loro presenza è fondamentale nelle aziende sportive per valutare i materiali, testarli, idearne di nuovi secondo specifiche esigenze. Nell’azienda di abbigliamento c’è di solito un responsabile di sviluppo di prodotto che cerca materiali e tessuti in tutto il mondo ed indirizza la ricerca interna.
 

 

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