L’abbigliamento sul lavoro: errori da non commettere

Il problema dell'abbigliamento sul lavoro emerge in particolare l'estate, ma esiste in realtà tutto l'anno. Gli abiti che scegliamo in ambito lavorativo sono molto importanti: ecco tutti gli errori da non fare

Abbigliamento lavoro: gli errori da non commettere

Con le alte temperature diventa sempre più difficile mantenere un abbigliamento formale sul luogo di lavoro. Man mano che ci si inoltra nella stagione estiva, la tentazione di cedere a canotte e infradito diventa sempre più pressante, e spesso è in questo periodo che nelle aziende vengono inviate lettere di richiamo proprio in merito all’abbigliamento. Tutto ciò è ovviamente relativo a molti fattori, dal ruolo ricoperto sul lavoro al “tono di voce” dell’azienda; parlando in generale, ecco i capi e i dettagli da evitare il più possibile sul luogo di lavoro. 

In linea di principio, sul lavoro bisogna evitare un abbigliamento sexy e provocante. Niente di nuovo, certo, ma secondo le ultime ricerche non si tratterebbe solo di un fatto di decenza o cattivo gusto. Secondo Peter Glick, un professore di psicologia alla Lawrence University di Wisconsin, le donne in carriera che indossano abiti sexy vengono considerate mediamente meno competenti delle loro colleghe dal gusto più sobrio, e rispetto a loro e ai colleghi maschi vengono penalizzate sul terreno delle promozioni e degli aumenti di stipendio. In questo senso la mancanza di giudizio e di buon gusto, o la semplice superficialità, potrebbero provocare effetti negativi concreti sulla vostra professionalità; al bando, quindi, scollature, gonne troppo corte e abiti aderenti e fascianti. 

Ma attenzione anche al contrario: un abito troppo grande, che cade male o che fa difetto, è quasi altrettanto sconsigliato in quanto veicola un’immagine trasandata e poco seria. Barbara Pachter, esperta consulente che offre i suoi servizi ad aziende importanti come Microsoft, rileva che “un numero sorprendente” di donne dirigenti non ha la più pallida idea di che cosa indossare sul posto di lavoro. La Pachter consiglia gli abiti su misura o adattati da una sarta, in modo che calzino a pennello. I dettagli e gli accessori, secondo la Pachter, sono anch’essi molto importanti; l’abbigliamento deve essere curato in toto e, se non si è degli esperti di moda, meglio non lanciarsi in abbinamenti estrosi o accessori esuberanti optando per mise sobrie e classicamente eleganti, cercando al contempo di non cadere nell’eccessiva austerità. 
Hilary Clinton, talvolta criticata per il suo stile troppo severo e maschile, ha introdotto dettagli femminili come i colori pastello per sottolineare agli occhi del pubblico il suo ruolo di moglie e madre. 

Se state per intraprendere un nuovo lavoro, talvolta sono le aziende stesse a fornire il dress-code auspicato per i proprio dipendenti.

In mancanza di questo, potrete chiedere lumi al momento della firma del contratto o, ancora meglio, guardarvi attentamente intorno per vedere come sono vestiti i vostri futuri colleghi. Le donne indossano collant anche nei mesi estivi? Dove arriva la lunghezza delle gonne? Qualcuna indossa i jeans? Ci sono colori vistosi? Se il vostro diretto superiore indossa un look casual, questo non significa che siete autorizzati ad adottarlo anche voi. In estate, bisogna stare attente a non indossare capi d’abbigliamento che lasciano intravedere la biancheria intima, in particolare le spalline del reggiseno (anche se ogni tanto diventano “di tendenza”) e, ancor peggio, le mutandine che sbucano da pantaloni e gonne a vita bassa – troppo bassa per un ambiente lavorativo. 

Un altro dettaglio su cui i dipendenti vengono più frequentemente richiamati dai propri datori di lavoro nel periodo estivo sono le scarpe: le infradito di gomma sono quasi sempre da evitare, a meno che non lavoriate in un luogo davvero casual; in molti posti è meglio bandire anche calzature meno sportive ma comunque aperte, come i sandali gladiators. 

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