“Vecchi” a 30 anni?

A che età si è considerati definitivamente adulti? E a che età i più giovani ci considerano 'vecchi'? Comincerete a chiedervelo quando qualcuno più giovane vi darà del lei. Noi abbiamo fatto qualche ironica considerazione...

Vecchi a 30 anni

La prima volta che qualcuno di molto giovane ti dà del lei provi un brivido ignoto. Un brivido che porta con se un fiume in piena di inquietanti domande interiori. Perchè quel ragazzino mi ha dato del lei? Comincio ad avere una certa età? A lui sono sembrata “grande”? O forse era solo un rarissimo ragazzino eccessivamente educato?
 
Una volta, ai tempi dei nostri nonni (ma anche dei nostri padri) le fasce di età erano molto più nette rispetto ad oggi. A 20 anni si era già ampiamente considerati adulti. Sempre attorno a quell’età era pressochè obbligatorio (almeno per le donne) sposarsi e fare figli. Per ritrovarsi poi a 35 anni con figli già grandicelli. A 50 anni, senza mezzi termini, ci si considerava già “vecchi”, se ci passate il termine poco gentile ma decisamente schietto.
 
E oggi? Oggi i vent’anni non sono che l’appendice dell’adolescenza, si va all’università, si resta a vivere con i genitori vuoi per motivi di comodità, vuoi per scarsa disponibilità economica. A sposarsi e fare figli non si pensa nemmeno (tranne rari casi), a trovare un lavoro magari si, anche se la crisi crea grosse difficoltà e si finisce per vedersi appioppare il poco lusinghiero appellativo di bamboccioni.

Insomma l’età dell’autosufficienza totale si alza sempre di più, e anche quando autosufficienti lo si è diventati, si tende sempre a restare ancora un po’ nel mondo di peter pan, continunando a dedicarsi a divertimenti, uscite, discoteche, storie sentimentali palesemente senza domani. Non che ci sia nulla di male in ciò. Fatto sta che la giovinezza (vera o presunta) è diventata più duratura, e tutti quelli che sono tra i 20 e i 30 anni sembrano non accorgersi del tempo che passa e della vita che cambia, in qualche modo, impostazione e punti di riferimento.

Questi stessi cambiamenti si riflettono sulla mezza età, che ormai si posiziona attorno ai 50 anni, quando, almeno in teoria, non si è considerati affatto anziani, bensì nel pieno delle forze vitali (anche se con qualche acciacco). I problemi veri, semmai cominciano verso i 60 anni. Ma ovviamente si tratta sempre di un problema di percezione e senso comune. Anche se siamo abitutati a pensare che a 30 anni si è giovani e a 60 anni quasi anziani, la realtà di tutti i giorni ci insegna che esistono 60enni vitali e iperattivi e 30enni che sembrano autentici matusalemme.

Quali sono le cose da fare prima dei 30 anni?

30 anni: l’inizio del declino

Questo è un complesso che affligge soprattutto noi donne. Anche se abbiamo 24 anni compiuti da due mesi, sentiamo che i 25 sono dietro l’angolo, e si sa: una volta compiuti 25 anni ci vuole un attimo ad arrivare ai 30. E dai 30 anni in poi tutto cambia, tutto comincia a diventare più gravoso. Ripeto: almeno per noi donne. Per i maschietti, chissà perchè, tutti i complessi sull’età sembrano slittare almeno di qualche anno. Ma le cose cominciano a cambiare sul serio e lo si capisce da alcuni piccoli ma taglientissimi segnali.

Se dici che sei single a qualcuno ti sembra di leggere un fumetto sopra la sua testa con la scritta lampeggiante “zitella”. Tua madre e tua zia chiedono insistentemente un nipotino da anni, ma ora sono più sfiduciate e frustrate che mai. Cominci ad accusare in maniera più macroscopica le nottate brave. Esci di meno, oppure esci come prima, ma ne hai meno voglia, confessa! Andare in palestra ti offre una serie di episodi svilenti, come la visione delle sedicenni negli spogliatoi.

 
E poi quel ragazzino! Avrà avuto al massimo 15 anni, sbarbato e con una felpa coloratissima da far venire il mal di testa. Quel ragazzino che stamattina al bar passandoti accanto ti ha chiesto l’ora dandoti del lei. Anche se per te i 30 anni sono ancora lontani probabilmente ha capito al volo che tu appartenevi ad un’altra categoria. Tu facevi colazione prima di andare a lavoro, mentre lui era lì perchè aveva marinato la scuola. E con la sua sola presenza, con il potere di una sola piccolissima parola, ti ha sbattuto in faccia la crudeltà degli anni che passano. Vorresti prenderlo epr le spalle e dirgli che anche tu fino all’altro giorno ti nascondevi nel bar per saltare le lezioni e salutavi gli amici dicendo “bella”. Ma probabilmente non ti crederebbe. (E soprattutto non capirebbe il motivo delle tue ansiose spiegazioni)
 
Una tragedia? Alt, frenate l’immaginazione. Non è affatto una tragedia. Pensate un po’ a quando passerete dalle tresche di una settimana all’uomo della vostra vita (oddio!), dalle domeniche mattina di incoscienza post-sbornia alle domeniche mattina di pranzi con i parenti. Per non parlare di quando avrete bambini. Cosa farete allora?

Se siete persone sensate vi godrete l’età che avete, anche se un brivido di malinconia vi è concesso ogni volta che la pischella con lo zaino pieno di portachiavi rosa vi dà del lei al bar sotto il lavoro. E poi, come direbbe qualsiasi saggio zen: la vera età di ognuno è quella interiore, e non è mai troppo tardi per essere orgogliose di se stesse. E nei momenti di sconforto pensate a Kate Moss, che a trentasei anni, pur con una ricca carriera alle spalle e una figlia piccola da mantenere, continua a fare bagordi fino al mattino stonandosi come se avesse 18 anni, ha fidanzati poco raccomandabili, posa per foto nuda, non ha smesso di fumare, e non si fa un cruccio delle mille rughe lasciatele sul volto dagli eccessi e dal tempo. Non ricorre neanche al chirurgo plastico. Il tutto senza troppi complessi. Ecco, nei momenti di sconforto prendete esempio dalla sua proverbiale leggerezza (magari lasciando stare alcool & droghe).

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